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[ITA] [ENG] // TALKING WITH GALA // Sono onorato di avere una conversazione con Gala intorno al suo lavoro. Fin dall'inizio della sua carriera, nessuna sua canzone è mai andata sprecata con testi superficiali. Gala ha dato spessore alla musica pop, e cercheremo qui di estrapolare alcuni dei contenuti dietro a questo spessore. Inizierei a parlare di Let a boy cry, che non è stato solo un successo mondiale, ma è anche diventata una iconic gay song. "Sono cresciuta in Italia, ma da adolescente mi sono trasferita negli Stati Uniti. Mi sono resa conto molto presto di come i valori che noi consideriamo universali, sono di fatto relativi. Non che una realtà sia meglio dell'altra, ma è sicuramente una realtà tra le tante. In particolare, essendo una donna, ho presto capito che in Italia i ruoli di genere sono definiti in modo rigoroso, all’antica, direi. Credo che gli uomini e le donne siano fisicamente diversi e il loro cervello funzioni in modo diverso, molti studi scientifici hanno analizzato queste differenze. Solo che queste differenze, insieme alle molte somiglianze, non sono celebrate e, pertanto, non sono trattate equamente. Sono cresciuta guardando uomini attempati in vestito grigio che presentano un programma affiancati da un personaggio femminile ornamentale, giovane, seminudo, e privo di qualsiasi possibilità di esprimere un parere. Ho iniziato presto a leggere scrittrici femministe, diventando sempre più interessata agli studi di genere. Ho deciso di scrivere una canzone sulle donne. Il titolo originale era Let a girl fight. La canzone parlava di come avremmo dovuto permettere alle donne di esprimersi, rispettare le loro opinioni, ammirare la loro forza, riconoscere il loro talento, genialità e risorse e come in quel mondo avremmo tutti vissuto meglio. Ma allora sapevo che gli uomini non si sarebbero interessati a una canzone simile, mentre le donne, almeno la generazione cui mi stavo rivolgendo, non si sarebbero sentite abbastanza sicure di sé da cantare il testo della canzone a voce alta. Di solito, le canzoni pop sull’emancipazione delle donne sono canzoni di rottura, in cui una donna si sente forte perché non è più innamorata di un uomo, o è una canzone sul Girl Power, ma l'artista deve vestire il "combattente" in lei con un abito sexy e consegnarlo al pubblico in un video piccante. Io desideravo comunque scrivere questa canzone, e così mi sono chiesta, che cosa voglio ottenere? Volevo collaborare alla guarigione della società in cui vivo, ed ero certa che la posizione delle donne non sarebbe cambiata facendole comportare più come gli uomini, ma, al contrario, permettendo agli uomini di avvicinarsi al femminile. Ricordo che, alle medie, quando andai al cinema a vedere ET, nella famosa scena straziante in cui lui sta per morire, dove è praticamente impossibile trattenere le lacrime, i ragazzi si sforzavano di non piangere, i loro volti erano tesi e i loro corpi contratti. Ho pensato che tutto comincia lì, quando siamo bambini e facciamo credere ai maschi che le emozioni, le lacrime, l'empatia, la connessione umana, che sono tra le più belle e preziose caratteristiche di un essere umano, che sono ciò che ci rende umani, a differenza di creature violente o indifferenti, devono essere fortemente represse fin dall'infanzia. Ho capito che invece di concentrarmi su come cambiare la situazione delle donne, avrei dovuto far notare come anche gli uomini soffrivano di questo status quo. Il problema non era solo che le donne erano oppresse e gli uomini potenti, ma che la società intera pagava il prezzo di questa differenziazione. Uomini e donne erano penalizzati a modo loro e a nessuno era permesso di crescere al meglio. Non esiste vera libertà per nessuno, a meno che non siamo tutti liberi. Ho deciso così di scrivere una canzone intitolata Let a boy cry. Nella canzone parlo di come personalmente non mi identificavo né con le ragazze né con i ragazzi, di come mi sentissi un essere unico, che non poteva essere costretto in una scatola blu o rosa, I was a pirate, I sailed free.” Negli ultimi dieci anni Gala ha lavorato in modo indipendente, senza il supporto di un manager, un PR o un'etichetta, che è un po' come se un gladiatore entrasse nell'arena dei leoni armato solo di perizoma. Inoltre, il music business, contrariamente alla credenza popolare, è ancora un mestiere molto sessista. Nonostante ciò, Gala è stata la protagonista del concerto alla Medal Plaza nelle Olimpiadi invernali di Sochi. "Sono molto orgogliosa di aver cantato negli stessi Giochi Olimpici dove per la prima volta è stato permesso alle donne di gareggiare nel salto con gli sci. La storia di come è avvenuto, ha significato molto per me. A due atlete, Jessica Girolamo e Lindsay Van, era stato detto che il salto femminile con gli sci non sarebbe mai diventato un evento olimpico, in quanto non era opportuno per le signore: i loro organi riproduttivi non erano adatti. Questa affermazione, basata su un ridicolo pregiudizio di genere, non è stata fatta nel Medioevo o negli anni cinquanta, come potrebbe sembrare, ma solo pochi anni fa. Abbiamo ancora bisogno del femminismo? Io credo di sì. Nel 2008, hanno intentato una causa per partecipare alle Olimpiadi, ma hanno perso. Nonostante ciò, nel 2010, Lindsay Van ha battuto il record del mondo sulla collina olimpica. Hanno potuto finalmente partecipare solo nel 2014. Questo è ciò che rende la storia inaccettabile. Van ha dovuto starsene lì a guardare, senza poter partecipare alla gara, mentre un altro atleta, maschio per giunta, cercava di superare il suo record. E questo solo perché era una femmina, teoricamente non adatta a questo sport. Una situazione surreale. Doveva essere frustrante come quando vedo la centesima band formata da quattro maschi bianchi, o il centesimo DJ, sempre maschio e bianco, esibirsi a un festival sostenuto da label, manager, agenti e sponsor, mentre le girl band (solo il 10% delle esibizioni dal vivo in tour ai festival sono gruppi femminili) e le Djs (tra i 100 migliori DJ del mondo il 90% sono maschi), non ottengono le stesse opportunità. In due sentieri completamente diversi, lo sport e la musica, ma con lo stesso tipo di lotta, abbiamo raggiunto le Olimpiadi. Eravamo lì per rivendicare il nostro diritto di fare quello che amiamo e sappiamo fare." Nel 2014 è uscita la mia canzone preferita di Gala, The beautiful, nel cui testo fa eco il messaggio di Freed from desire, un invito a cercare gli aspetti più intangibili ma anche più preziosi della vita, come la libertà, la bellezza e l'amore. “Una volta mi è stato chiesto di elencare i tre momenti più felici della mia vita e sono rimasta molto sorpresa da quello che mi è apparso: le immagini, le persone e i momenti che facevano capolino nella mia mente erano completamente inaspettati. I momenti più felici della mia vita non avevano a che fare con il successo o il guadagno. Ho pensato a un momento in cui ho visto mia madre ridere, ridere così forte che cadde sul pavimento come una ragazzina di tredici anni. Poi ho pensato al momento in cui ho dovuto prendermi cura di mia nonna in ospedale, dicendole che non l’avrei guardata mentre si puliva in bagno, ma segretamente disobbedendole per assicurarmi non si facesse male. Quel momento, quando le sono stata utile, mi ha dato la felicità. Baciare una persona che amavo, nel mio primo piccolo studio in affitto a Manhattan, quando “a pocketful of dreams, was the richest that I ever felt”. Nel testo di The beautiful ho cercato di parlare di questa dimensione "intangibile", che è l'opposto dell'illusione che ci vendono di tutti i giorni di felicità materiale.” Convinco Gala a parlare di un suo nuovo progetto che coinvolge le donne nel mondo della musica. Perché la cosa migliore che si può fare è cominciare a cambiare le cose intorno a noi, nella speranza che il resto seguirà. "Negli ultimi cinque anni ho analizzato tutti i principali lanci di musica pop, e ho rilevato che la stragrande maggioranza di essi aveva circa l’85% di collaboratori maschi. Di solito, il cantante è di sesso femminile, ma quando si tratta di produzione, co-autori, musicisti, tecnici di registrazione, ingegneri di missaggio, mastering engineer, registi di video, manager, coreografi, fotografi, ecc… sono principalmente di sesso maschile. Quindi, anche se la persona sul manifesto è una donna, l'industria musicale sta dando lavoro e denaro per provvedere alla propria famiglia, a un numero di uomini ridicolmente maggiore rispetto alle donne. Voglio fare un disco in cui tutti i soggetti coinvolti siano di sesso femminile, creando maggiori opportunità e posti di lavoro per le donne in tutti i settori meno noti del music biz. Non è facile, perché, come ha appena dichiarato in una recente intervista su The Guardian la grande attrice e regista Julie Delpy, il femminismo è un tema molto impopolare, molto meno sostenuto del razzismo, per esempio. "Niente di peggio che essere donna in questo business. Lo credo veramente." È una lotta più sottile, perché apparentemente abbiamo gli stessi diritti e opportunità, ma se guardiamo più da vicino e con un occhio più attento, notiamo come la disuguaglianza s’infiltri ancora subdolamente in molti campi artistici.” Nel 2016 ricorre il ventesimo anniversario del primo singolo di Gala, Freed from desire, che è diventato un classico della musica pop internazionale. "Ho recentemente registrato una versione acustica di Freed from desire che farà parte della colonna sonora del film Up For Love, con Jean Dujardin, premio Oscar per The artist. Due mesi fa, un amico mi ha chiamato dicendomi che un produttore a Gaumont Pictures mi stava cercando per il nuovo film di Laurent Tirard. L'ho contattata e mentre mi raccontava del film, della storia, degli attori, è iniziata una serie di incredibili coincidenze. Il progetto è un remake di un film argentino che pochissime persone conoscono, ma che io, per qualche strana serendipità, avevo appena visto e molto amato. Conoscevo bene anche il regista francese, il cui lavoro ammiro da anni, così ho fatto accadere tutto molto velocemente, e nel maggio 2016 il film uscirà insieme alla nuova versione acustica di Freed from desire.”